Che cosa sono le brassicacee?
Le brassicacee rappresentano una famiglia di piante edibili, versatili in cucina, disponibili tutto l’anno. In Italia note anche come crucifere tra le più consumate ci sono: cavoli, cavolfiori, broccoli, cime di rapa, rape, broccoletti (cavolini di Bruxelles), verze, rucola. Meno noti e usati il rafano e il wasabi nipponico.
Che cosa contengono
Le brassicacee, a crudo, contengono, in quantità variabili da prodotto a prodotto, vitamine (soprattutto A, C e folati), minerali (soprattutto potassio, fosforo, calcio), fibre. I composti su cui si focalizza la ricerca sono però i fenoli.
Ecco la descrizione di alcuni fenoli.
–Isotiocianati: Agli isotiocianati appartiene il sulforafano (molecola che fornisce l’odore tipico), studiato per il suo potenziale chemopreventivo. Il sulforafano agirebbe attivando enzimi di fase II (glutatione S-transferasi e chinone reduttasi), deputati all’eliminazione di farmaci, tossine e carcinogeni. Di recente, si è dimostrato che il sulforafano inibisce anche alcuni enzimi, istone deacetilasi, coinvolti nella trascrizione del DNA. Il sulforafano sembra favorire anche l’apoptosi (morte cellulare programmata), meccanismo perso nelle cellule tumorali.
–Indoli: Anche per l’indolo-3-carbinolo le ricerche si focalizzano sull’effetto pro-apoptosi. Inoltre, la molecola agirebbe anche sul metabolismo degli estrogeni.
– Quercetina: La sua efficacia antiossidante dimostrata risulta superiore a quella della vitamina C. Entrerebbe perciò in gioco sia nella protezione cardiovascolare, sia in quella tumorale.
Da sapere
Gli studi epidemiologici dimostrano che il consumo regolare (5 volte alla settimana) di cavoli si associa a riduzione (fino al 50%) del rischio di tumore alla vescica e alla mammella. Dati positivi ci sono anche per i tumori di polmone, prostata, colon-retto (dati AIRC). Il sulforafano si libera con la masticazione, oppure già tagliando la brassicacea almeno 30 minuti prima della cottura. La surgelazione riduce di poco il contenuto di vitamina C, ma aumenta quello di fenoli. La cottura migliore, per mantenere inalterate le qualità delle brassicacee, è breve: quindi a vapore, o al salto.
Fonte: Nutrition Foundation of Italy: http://www.nutrition-foundation.it/apb-alimentazione–prevenzione-benessere-n-2—marzo-2016.aspx#apeb-4