Coscia di pollo all’arancia affumicata in casa con purè di sedano rapa e rape rosse arrostite
Approfondimento sul sedano rapa
Parliamo del sedano rapa, brutto e bitorzoluto ma delicatamente aromatico, più del suo parente sedano, di cui si consumano le coste tutto l’anno in brodi e soffritti oppure in pinzimonio.
Chiamato anche sedano di Verona, è una varietà botanica di sedano capace di sviluppare molto la radice, arrotondata e grossa, fino a raggiungere il peso di circa un chilo. La buccia è grinzosa e questo lo rendo molto poco attraente – quindi spesso snobbato – mentre la polpa è biancastra, tenera e dal sapore tendente al balsamico.
La pianta ha un ciclo biennale, la semina avviene tra gennaio e marzo, mentre la raccolta inizia a Settembre e può protrarsi anche fino alla primavera.
Ha una crescita molto lenta e occorrono diversi mesi prima che la radice raggiunga dimensioni tali da poterla cogliere e consumare, il periodo migliore per la raccolta è quello immediatamente successivo alle prime gelate.
Nella nostra Penisola le maggiori coltivazioni sono al Nord e per la precisione in Veneto, dove esistono varietà autoctone come il sedano rapa di Ronco all’Adige, nella zona di Verona.
Composto per la maggior parte da acqua, il sedano rapa è ricco di sali minerali, in particolare potassio ma anche fosforo, calcio, iodio, magnesio e sodio, oltre a vitamina K e in misura minore vitamine del gruppo B, vitamina C ed acido folico. La presenza dei sali minerali diminuisce molto con la cottura, l’ideale sarebbe quindi il consumo a crudo.
Possibili benefici? È un alimento diuretico, digestivo e tonico, risulta quindi un buon depuratore per fegato e reni, oltre che un espettorante naturale per le vie respiratorie. Infine è ricco di apigenina, una sostanza, presente anche nel prezzemolo e nella camomilla, oggetto di studi per le presunte proprietà antitumorali e benefiche per il sistema cardiovascolare e neurologico.