Dalla fame emotiva ai comfort food: fattore di rischio per l’aumento di peso
Quali sono i comfort food e perchè sono ipercalorici?
Nella fame emotiva il cibo viene usato come regolatore dello stato emotivo, una fame incontrollata ci spinge a mangiare non per un bisogno fisico ma per una spinta emotiva.
Tristezza, noia, rabbia, senso di solitudine ci portano a perdere il controllo sul nostro modo di mangiare e il più delle volte mettiamo a rischio una sana alimentazione. Ahimè una delle prime cose che viene meno è la regolazione del peso corporeo, infatti la fame emotiva è un fattore di rischio per l’aumento di peso anche fino all’obesità. Capiamo insieme il perchè.
Il cibo nel quale ci “rifugiamo” diventa un vero comfort food, cioè un cibo di conforto.
Sia chiaro, abbiamo tutti i nostri cibi di conforto, ed è normale averne qualcuno. I cibi tradizionali delle feste, i piatti preparati dalla mamma quando non stavamo bene, i cibi condivisi con persone care sono tutti cibi di conforto perchè ci riempiono il cuore e ci riportano alla mente momenti positivi.
Ma allora se è normale averne, quando diventa problematico per la nostra salute?
Il problema è la dipendenza incontrollata spesso e volentieri da quei comfort food per rispondere alle nostre emozioni e la gravità aumenta se il comfort food è anche un junk food, ossia un cibo spazzatura ricco di grassi, zuccheri e sale, magari di tipo industriale.
Non possiamo dipendere dal cibo per riempire spazi vuoti perchè si crea un vero circolo vizioso.
È interessante notare come la scelta dei comfort food possa variare in base all’umore e se si è maschi o femmine.
Uno studio ha evidenziato che le persone felici sembrano voler mangiare cose come la pizza, mentre le persone tristi preferiscono il gelato e i biscotti. Le persone annoiate bramano cose salate e croccanti, come le patatine. I ricercatori hanno anche scoperto che i maschi sembrano preferire pasti caldi fatti in casa, come bistecche e sformati. Le femmine invece vanno su cioccolato e gelato.
Ma perché nessuno si consola con carote e finocchi?
La risposta è semplice: carote e finocchi non sono ricchi di grassi, zuccheri e sale. Quest’ultimo è il trio “diabolico”, che fa salire sul podio dei comfort food gli alimenti ipercalorici: patatine fritte, snack dolci, snack salati, biscotti, ecc.
Grassi, zuccheri e sale possono attivare sostanze chimiche nel corpo che creano un senso di appagamento, entrano nel circuito della gratificazione. Quindi capite bene che il corpo va a ricercare il cibo che lo fa star bene. Come obiettare questa scelta? E’ funzionale all’organismo in quel momento, ma per sfortuna non va a risolvere il problema emotivo.
In uno studio su animali da esperimento sottoposti a una dieta ad alto contenuto calorico, denominata “Cafeteria Diet” (già il nome fa bene intendere le componenti della dieta), è emerso che biscotti, zucchero, latte, salsicce causano dipendenza. Il meccanismo è diretto, infatti questi alimenti stimolano il rilascio da parte del cervello di segnali della fame. Più si mangiano comfort food e più si mangerebbero.
Come si può uscire dal circolo vizioso dei comfort food?
- capire che mangi a volte per soddisfare un’emozione è un grande passo per tornare ad una alimentazione più regolare, perchè la consapevolezza permette di riconoscere, accettare e gestire la fame emotiva;
- pianificare i pasti con cura durante la giornata, scegliendo alimenti a bassa/media densità energetica (frutta, verdura, cibi integrali, latte e derivati, carne, prodotti della pesca, legumi) permetterà di avere più sazietà a breve e a lungo termine;
- spunti positivi per riscoprire una sana alimentazione potrebbero arrivare dalla mindful eating, alimentazione consapevole e non giudicante.
Bibliografia
CREA, Linee guida per una sana alimentazione, 2018
De Macedo I.C., De Freitas J.S., Da Silva Torres I.L The influence of palatable diets in reward system activation: a mini review, Adv Pharmacol Sci, article ID 7238679 2016
Jan Chozen Bays Mindful eating Enrico Damiani Editore 2019