L’aglio conosciuto tradizionalmente come medicina naturale rientra pienamente nella categoria dei cibi funzionali, gruppi di sostanze, che, a seconda delle proprietà intrinseche e/o aggiunte possono infatti contribuire al benessere dell’organismo con diverse modalità di azione, provate scientificamente da studi e ricerche.
Moltissimi sono gli effetti terapeutici attribuiti all’aglio crudo: antibatterico, antivirale, anti-diabetico, anti-ipertensivo, cardio-protettivo, epato-protettivo, antiossidante, immunostimolatore.
A cosa deve tutte queste proprietà benefiche? All’alta concentrazione di composti solforati, che nota bene danno il caratteristico odore agli spicchi del suo bulbo.
Nonostante i suoi benefici, il consumo mondiale di aglio è in declino ad eccezione della Cina e dell’India. Alcuni si rifiutano di mangiare aglio crudo per il suo gusto pungente e il suo odore poco gradevole; può causare disturbi gastrointestinali, chi soffre di reflusso gastro-esofageo lo sa bene.
Ecco allora che arriva dall’Asia una lavorazione del bulbo, che riduce i discomfort: l’aglio nero fermentato.
Gusto agrodolce e consistenza gelatinosa sono le due caratteristiche post-fermentazione che spiccano di più insieme al tipico colore scuro.
Dal punto di vista chimico l’aglio dark ha altissime concentrazioni di composti fitochimici, zuccheri semplici e minerali, anche di più rispetto al suo capostipite fresco.
Grazie al contenuto di fenoli e flavonoidi la sua attività principale è quella antiossidante.
Studi recenti hanno confrontato l’attività biologica dell’aglio fermentato con quella dell’ aglio crudo. Calano alcuni effetti: anti-infiammatorio, anti-coagulante, anti-allergico e immunostimolatore. Alternandoli in cucina, in base alle preparazioni, potremmo godere dei benefici di entrambi.
Fonte
Ji Hyeon Ryu and Dawon Kang, Physicochemical Properties, Biological Activity, Health Benefits, and General Limitations of Aged Black Garlic: A Review . 1 June 2017