Tanti ne parlano, tanti la seguono, tanti la consigliano.
Con dieta iperproteica si indica un particolare regime alimentare caratterizzato da un maggior consumo di cibi contenenti proteine e grassi rispetto a quelli composti da carboidrati, sia semplici che complessi, il cui impiego è molto limitato.
È caratterizzata da un consumo di proteine molto elevato che supera di gran lunga le percentuali raccomandate dalle linee guida e si associa ad una forte riduzione del consumo di carboidrati.
L’idea di base è che riducendo notevolmente la quantità di carboidrati e aumentando di molto quella delle proteine, il corpo sia spinto ad utilizzare i grassi di deposito per produrre energia.
Questo, però, si verifica soltanto quando la dieta iperproteica è anche ipocalorica.
In questo caso la quantità di carboidrati e grassi introdotti non è sufficiente a coprire il fabbisogno energetico dell’organismo e di conseguenza il corpo utilizza proteine e grassi di deposito per produrre energia.
Se la dieta iperproteica non è ipocalorica, la quantità di proteine in eccesso viene trasformata in glucosio e ciò può favorire la formazione di nuovo grasso di deposito. In sostanza si ingrassa.
Ecco spiegato il motivo per cui molti, nonostante una dieta iperproteica, non dimagriscono!
Per dimagrire è davvero raccomandabile una dieta iperproteica?
I regimi iperproteici determinano una situazione metabolica che, se condotta per periodi di tempo troppo lunghi e senza un rigoroso controllo, può presentare rischi per la salute.
Infatti esse possono:
- Provocare una carenza di diverse sostanze, quali micronutrienti (vitamine, minerali) e fibre, contenute negli alimenti ricchi di carboidrati complessi (cereali integrali, legumi, frutta, verdura) esclusi dalla dieta;
- ridurre i depositi di glucosio (glicogeno) del fegato, utilizzati per mantenere un normale livello di glucosio nel sangue;
- causare episodi di chetoacidosi per l’eccessivo accumulo di corpi chetonici nel sangue creando scompensi dannosi per l’organismo;
- aumentare il lavoro dei reni deputati alla degradazione delle proteine con formazione di urea.
Fonte www.issalute.it (ultimo accesso 10/06/2020)