Consulenze nutrizionali pediatriche - Dr.Ssa Sara Lampis
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Consulenze nutrizionali pediatriche

Dai sei mesi fino ai 10 anni e percorsi per chi soffre di disturbi selettivi dell’alimentazione

Consulenza sull’alimentazione (svezzamento) 6 mesi-1 anno

A noi genitori sta molto a cuore l’alimentazione dei nostri bambini.

Inizialmente si tratta di un’alimentazione totalmente dipendente, vuoi dal seno materno o dal biberon.

Crescendo e sviluppandosi il bambino passa ad un’alimentazione sempre più indipendente e ad un certo punto diventa pronto ad assumere alimenti diversi dal latte.

 

Sarà pronto ad accogliere cibi nuovi perché sarà maturato non solo il suo intestino, ma anche il sistema immunitario e le sue abilità motorie. Oltre a questo esprimerà il suo desiderio ad assaggiare ciò che mangiano i genitori. È arrivato allora il momento giusto per l’alimentazione complementare al latte.

 

È un argomento che mi sta molto a cuore come mamma e biologa nutrizionista, infatti ho scritto un libro che tratta di questo importante passaggio nella vita del bambino e dei neogenitori, Per la vita Le risposte alle 50 domande più frequenti sull’alimentazione complementare.

Gli obiettivi

  • sciogliere i dubbi legati all’avvio dell’alimentazione complementare (svezzamento);
  • conoscere le nuove linee guida ed evidenze scientifiche in merito all’alimentazione complementare, rispondendo a perché, quando, come, cosa e quanto;
  • approfondire le abitudini del bimbo/a e della famiglia per organizzare pasti in condivisione;
  • capire come comprendere e interpretare i segnali del bambino;
  • conoscere gli alimenti da prediligere o da evitare, definendo la qualità e la quantità degli alimenti per stare in salute;
  • educare al gusto e al cibo sano senza ricorrere ai prodotti industriali per l’infanzia;
  • acquisire i principi di base per un’alimentazione equilibrata grazie a ricette, spunti e consigli

Detraibilità

La professione di biologo, pur non essendo sanitaria, è inserita nel ruolo sanitario del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e (il biologo) può svolgere attività attinenti alla tutela della salute. In considerazione dei chiarimenti forniti dal Ministero della Salute, si ritiene che le spese sostenute per visite nutrizionali, con conseguente rilascio di diete alimentari personalizzate, eseguite da biologi, siano detraibili ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. c), del TUIR. Ai fini della detrazione, dal documento di certificazione del corrispettivo rilasciato dal biologo dovranno risultare la specifica attività professionale e la descrizione della prestazione sanitaria resa, mentre non è necessaria la prescrizione medica, analogamente a quanto specificato con la circolare n. 19/E del 2012, par. 2.2. (Estratto dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate N. 11/E, del 21/05/2014, pag.11-12). Dal 1° gennaio 2020 sono cambiate le regole per la detrazione IRPEF di alcune spese di cui all’art. 15 del TUIR, tra cui quelle sanitarie. La detrazione fiscale è ammessa solo se la prestazione è pagata con strumenti tracciabili, cioè bonifico o pagamento tramite pos.

Consulenza sull’alimentazione (svezzamento) 1 – 10 anni

L’ importanza dell’educazione alimentare rappresenta ad oggi il primo ed efficace strumento di prevenzione a tutela della salute.

I genitori sono e devono essere il primo esempio per il bambino, incidendo inevitabilmente anche sul suo modo di essere e di comportarsi.

Genitori informati e motivati che seguono un corretto stile di alimentazione sono un modello per i propri figli.

 

Le prime abitudini alimentari, in termini di scelte e di comportamento, si sviluppano e consolidano nei primi 3 anni di vita del bambino e sono queste le abitudini che più tendono a persistere nel tempo. L’educazione alimentare per i più piccoli diventa una valida strategia di prevenzione anche per le patologie da adulti.

Gli obiettivi

  • valutare le abitudini alimentari del/la bimbo/a e della famiglia
  • fornire ai genitori le nuove linee guida ed evidenze scientifiche in merito all’alimentazione in relazione all’età del/la bimbo/a
  • acquisire i principi di base per un’alimentazione equilibrata
  • conoscere le frequenze di consumo dei principali alimenti in relazione all’età del/la bimbo/a
  • imparare a bilanciare un menù settimanale considerando anche i pasti fuori casa (es. mensa scolastica)
  • imparare a conoscere gli alimenti tramite giochi, schede didattiche
  • educare al gusto e al cibo sano e naturale
  • fornire ricette, spunti e consigli

Detraibilità

La professione di biologo, pur non essendo sanitaria, è inserita nel ruolo sanitario del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e (il biologo) può svolgere attività attinenti alla tutela della salute. In considerazione dei chiarimenti forniti dal Ministero della Salute, si ritiene che le spese sostenute per visite nutrizionali, con conseguente rilascio di diete alimentari personalizzate, eseguite da biologi, siano detraibili ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. c), del TUIR. Ai fini della detrazione, dal documento di certificazione del corrispettivo rilasciato dal biologo dovranno risultare la specifica attività professionale e la descrizione della prestazione sanitaria resa, mentre non è necessaria la prescrizione medica, analogamente a quanto specificato con la circolare n. 19/E del 2012, par. 2.2. (Estratto dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate N. 11/E, del 21/05/2014, pag.11-12). Dal 1° gennaio 2020 sono cambiate le regole per la detrazione IRPEF di alcune spese di cui all’art. 15 del TUIR, tra cui quelle sanitarie. La detrazione fiscale è ammessa solo se la prestazione è pagata con strumenti tracciabili, cioè bonifico o pagamento tramite pos.

Percorso personalizzato di familiarizzazione con il cibo nei disturbi selettivi dell’alimentazione in infanzia e adolescenza

Nell’infanzia, come nel corso della vita, cibo ed emozioni sono strettamente legati. Nulla di strano che il cibo sia sin da subito comunicazione.

 

Nei bambini tra 18 e 24 mesi è molto diffusa la neofobia alimentare, cioè rifiuto di assaggiare e mangiare cibi nuovi, mai conosciuti in precedenza. Il bambino non vuole modificare le sue certezze e la sicurezza degli alimenti che conosce. Questo comportamento innato è il retaggio di un adattamento evolutivo che permette di sopravvivere quando si inizia ad “esplorare” ambienti pieni di pericoli alimentari. La neofobia è minima nei primi due anni , quindi è molto importante e lungimirante abituare il bambino ai diversi sapori e a conoscere il maggior numero possibile di nuovi alimenti proprio in questa fascia d’età. Volendo dare maggiori strumenti al bambino per un sereno rapporto con il cibo è fondamentale l’esperienza dei sapori ancor prima della nascita e quindi in gravidanza (ebbene sì mediante il liquido amniotico il bambino percepisce i sapori dei cibi che introduce la mamma), continuando con l’allattamento e con l’esplorazione degli alimenti durante la fase dell’alimentazione complementare (svezzamento).

 

Generalmente la fase di neofobia innata termina entro il terzo anno di vita e raramente dura fino ai 5 anni.

 

Tuttavia alcuni bambini manifestano atteggiamenti neofobici a livelli eccessivi e persistenti, selezionano molto i cibi attraverso criteri diversi: colore, consistenza, sapore o odore. Si limitano ad introdurre 5 o 6 alimenti.

 

Non si tratta di bambini schizzinosi, ma di bambini con alimentazione selettiva.

 

In molti casi questa forma di alimentazione non ha un’influenza negativa sullo sviluppo psico-fisico del bambino perchè nonostante tutto raggiunge un’adeguata introduzione, ma talvolta può essere compromessa la crescita e lo sviluppo.

 

In entrambi i casi comunque viene meno un sereno rapporto con il cibo e il momento dei pasti diventa un momento da dimenticare per tutta la famiglia, perchè ansia, obblighi, preoccupazioni, pianti e punizioni prendono il sopravvento.

Gli obiettivi

  • Ripristinare un ambiente sereno a tavola
  • Ristabilire un rapporto sereno con il cibo
  • Ripristinare un adeguato e salutare stato nutrizionale
  • Scoprire il cibo tramite l’esperienza di gioco e l’esperienza multisensoriale

 

L’intervento non sarà indirizzato solo ai piccoli, ma coinvolgerà attivamente i genitori, e in alcuni casi anche altri familiari presenti nella vita e nei pasti del bambino, come fratelli o nonni. Saranno proprio i genitori a mettere in moto il processo di cambiamento grazie al supporto della Dr.ssa Sara Lampis.

Gli incontri

Il primo incontro 

 

  • valutazione iniziale

 

Il secondo incontro 

 

  • consegna del programma di familiarizzazione con il cibo

 

Controlli ogni due settimane con disponibilità in itinere

Detraibilità

La professione di biologo, pur non essendo sanitaria, è inserita nel ruolo sanitario del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e (il biologo) può svolgere attività attinenti alla tutela della salute. In considerazione dei chiarimenti forniti dal Ministero della Salute, si ritiene che le spese sostenute per visite nutrizionali, con conseguente rilascio di diete alimentari personalizzate, eseguite da biologi, siano detraibili ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. c), del TUIR. Ai fini della detrazione, dal documento di certificazione del corrispettivo rilasciato dal biologo dovranno risultare la specifica attività professionale e la descrizione della prestazione sanitaria resa, mentre non è necessaria la prescrizione medica, analogamente a quanto specificato con la circolare n. 19/E del 2012, par. 2.2. (Estratto dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate N. 11/E, del 21/05/2014, pag.11-12). Dal 1° gennaio 2020 sono cambiate le regole per la detrazione IRPEF di alcune spese di cui all’art. 15 del TUIR, tra cui quelle sanitarie. La detrazione fiscale è ammessa solo se la prestazione è pagata con strumenti tracciabili, cioè bonifico o pagamento tramite pos.